Sabato Santo

Quel che rimane.
Solo macerie.

Non succede niente oggi,
Nulla che distragga i nostri occhi
Dalla pietra immobile del sepolcro.

Del tuo affaticarti
per accendere il fuoco dentro di noi,
per insegnarci a parlare a Dio e agli uomini con parole nuove,
della tua passione per noi,
cosa rimane?

Come per tutti,
un corpo freddo che non parla più.
E le macerie vistose
delle tue speranze infrante.
Il Messia è stato sconfitto,
non ha iniziato a regnare.
“Tutto è compiuto”, hai gridato.
Noi vedevamo che tutto era finito, perduto, non compiuto.
Ci ha trattenuto la compassione.

Vorremmo terribilmente che non fosse così,
ma ora dobbiamo affrontare l’angoscia:
anche questa volta
le speranze di un figlio dell’uomo
si sono spezzate contro il male e
la morte ne ha decretato la fine.

Come per tutti in fondo.
La vita passa,
di noi non rimane nulla
se non brandelli di ricordi.
Il nostro passaggio qui
serve a poco.

Eppure rimane il dubbio
Che con quel grido “È compiuto” volessi dire davvero qualcosa,
che non fosse il delirio di un morente.

Nel silenzio dell’angoscia, del dubbio, della rassegnazione,
mettiamo la tua vita,
le macerie che restano,
nelle mani del Padre,
il Dio che apre strade dove sembra impossibile.